Luce e spettro (1-6)
La luce è caratterizzata dal suo spettro: quanta energia viene trasportata da ciascuna lunghezza d’onda nello spettro del visibile (da circa 380 a 780 nm).
Numero: 1
Dichiarazione semplificata
La luce bianca è una combinazione di molteplici lunghezze d’onda, che noi percepiamo come colori.
Informazioni contestuali
Quando osserviamo colori diversi, in realtà stiamo rilevando le diverse lunghezze d’onda della luce visibile. Le lunghezze d’onda più corte corrispondono al violetto, mentre quelle più lunghe appaiono indaco, blu, verde, giallo, arancione e rosso.
Riferimenti
CIE. (2020). ILV: International Lighting Vocabulary. CIE Central Bureau.
Boyce, P. R. (2014). Human factors in lighting (3rd ed.). CRC Press, Taylor & Francis Group.
L’esposizione alla luce di ciascun individuo, sia nell’arco della giornata che nel corso dell’anno, può seguire un andamento piuttosto complesso e dipende da dove ci si trova e dalle attività svolte.
Numero: 2
Dichiarazione semplificata
La quantità di luce presente intorno a noi (o a cui siamo esposti) varia mentre ci spostiamo tra ambienti interni ed esterni, così come nel corso della giornata e delle diverse stagioni.
Informazioni contestuali
La luce solare aumenta gradualmente dall’alba fino a mezzogiorno, per poi diminuire verso sera. In base alla posizione geografica, la quantità di luce diurna varia notevolmente tra estate e inverno.
Riferimenti
Webler, F. S., Spitschan, M., Foster, R. G., Andersen, M., & Peirson, S. N. (2019). What is the ‘spectral diet’ of humans? Curr Opin Behav Sci, 30, 80-86.
L’esposizione alla luce può essere definita in base all’intensità luminosa: la quantità totale di energia distribuita su tutte le lunghezze d’onda da 380 a 780 nm, ponderata in base a una specifica funzione di interesse.
Numero: 3
Dichiarazione semplificata
Possiamo misurare l’esposizione alla luce analizzando l’intensità della luce a specifiche lunghezze d’onda.
Informazioni contestuali
Possiamo caratterizzare una sorgente luminosa descrivendo la potenza che emette per ciascuna lunghezza d’onda. Questa potenza è chiamata intensità. I fisici misurano l’intensità luminosa, mentre gli scienziati in ambito biologico e psicologico esaminano come essa influisce su diversi processi fisiologici.
Riferimenti
CIE. (2014). CIE TN 002:2014: Relating photochemical and photobiological quantities to photometric quantities. CIE Central Bureau.
La luce diurna ha un cosiddetto spettro ampio, con una notevole quantità di energia distribuita su un’ampia gamma di lunghezze d’onda.
Numero: 4
Dichiarazione semplificata
La luce diurna contiene un’ampia gamma di energia distribuita su numerose lunghezze d’onda – può essere scomposta in tutti i colori dell’arcobaleno.
Informazioni contestuali
La luce diurna, una combinazione di luce solare diretta e luce diffusa del cielo, include tutte le lunghezze d’onda dello spettro visibile e oltre. Le variazioni dell’ora del giorno e delle condizioni meteorologiche modificano la composizione delle lunghezze d’onda. Questo cambiamento altera il colore con cui appare la luce del giorno.
Riferimenti
Boyce, P. R. (2014). Human factors in lighting (3rd ed.). CRC Press, Taylor & Francis Group.
Le varie sorgenti di luce elettrica (es: lampade a LED o fluorescenti, ecc.) possiedono spettri differenti.
Numero: 5
Dichiarazione semplificata
Le diverse sorgenti luminose emettono luce in modi differenti, generando lunghezze d’onda o colori distinti.
Informazioni contestuali
Diverse tecnologie per le sorgenti luminose impiegano materiali differenti per trasformare l’elettricità in luce. Questi materiali determinano con modalità diverse una distribuzione dell’intensità luminosa lungo le varie lunghezze d’onda. Tale distribuzione viene chiamata distribuzione spettrale.
Riferimenti
Pattison, P. M., Tsao, J. Y., Brainard, G. C., & Bugbee, B. (2018). LEDs for photons, physiology and food. Nature, 563(7732), 493-500.
DiLaura, D. L., Houser, K. W., Mistrick, R. G., & Steffy, G. R. (2011). The lighting handbook. Illuminating Engineering Society of North America.
Le caratteristiche della luce diurna (lo spettro, l’intensità e la distribuzione spaziale) variano nel corso della giornata, durante l’anno e in base alle condizioni meteorologiche.
Numero: 6
Dichiarazione semplificata
Il colore, l’intensità e il pattern della luce diurna variano nel corso della giornata, delle stagioni e a seconda delle condizioni meteorologiche.
Informazioni contestuali
Quando la luce solare attraversa l’atmosfera, la luce blu viene diffusa più delle altre lunghezze d’onda. Questo fa apparire il cielo di colore blu.
Riferimenti
DiLaura, D. L., Houser, K. W., Mistrick, R. G., & Steffy, G. R. (2011). The lighting handbook. Illuminating Engineering Society of North America.
Lynch, D. K., & Livingston, W. (2001). Color and light in nature (2nd ed.). Cambridge University Press.
Woelders, T., Wams, E. J., Gordijn, M. C. M., Beersma, D. G. M., & Hut, R. A. (2018). Integration of color and intensity increases time signal stability for the human circadian system when sunlight is obscured by clouds. Sci Rep, 8(1), 15214. https://doi.org/10.1038/s41598-018-33606-5
Spitschan, M., Aguirre, G. K., Brainard, D. H., & Sweeney, A. M. (2016). Variation of outdoor illumination as a function of solar elevation and light pollution. Sci Rep, 6, 26756. https://doi.org/10.1038/srep26756
Fotorecettori umani (7-9)
L’occhio umano contiene la retina, che presenta diverse cellule fotosensibili che differiscono nella loro risposta alle varie lunghezze d’onda.
Numero: 7
Dichiarazione semplificata
Nel nostro occhio, la retina contiene cellule che ci permettono di percepire i diversi colori.
Informazioni contestuali
Nell’occhio umano, la retina contiene cellule fotosensibili che convertono la luce in segnali diretti al cervello. Queste cellule sono chiamate coni, bastoncelli e cellule gangliari retiniche intrinsecamente fotosensibili (ipRGCs).
Riferimenti
Lucas, R. J., Peirson, S. N., Berson, D. M., Brown, T. M., Cooper, H. M., Czeisler, C. A., Figueiro, M. G., Gamlin, P. D., Lockley, S. W., O’Hagan, J. B., Price, L. L., Provencio, I., Skene, D. J., & Brainard, G. C. (2014). Measuring and using light in the melanopsin age. Trends Neurosci, 37(1), 1-9.
Kolb, H. (2005). Photoreceptors. In H. Kolb, E. Fernandez, B. Jones, & R. Nelson (Eds.), Webvision: The Organization of the Retina and Visual System. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21413389
I coni ci permettono di percepire i colori, il movimento e i dettagli spaziali in condizioni di luce intensa.
Numero: 8
Dichiarazione semplificata
I coni ci aiutano a perceprire i colori, il movimento e gli oggetti in condizioni di luce intensa.
Informazioni contestuali
I coni sono cellule specializzate della retina. Prendono il loro nome dalla forma che presentano al microscopio. La massima densità di coni si trova nella fovea al centro della retina.
Riferimenti
Stockman, A. (2019). Cone fundamentals and CIE standards. Current Opinion in Behavioral Sciences, 30, 87-93.
Brainard, D. H. (2019). Color, pattern, and the retinal cone mosaic. Curr Opin Behav Sci, 30, 41-47.
I bastoncelli ci permettono di percepire dettagli spaziali rudimentali in condizioni di scarsa illuminazione.
Numero: 9
Dichiarazione semplificata
I bastoncelli ci aiutano a vedere forme e dettagli in condizioni di scarsa illuminazione.
Informazioni contestuali
I bastoncelli sono altamente sensibili a bassi livelli di luce. Sono essenziali per la visione notturna.
Riferimenti
Fu, Y. (2018). Phototransduction in rods and cones. In H. Kolb, E. Fernandez, B. Jones, & R. Nelson (Eds.), Webvision: The Organization of the Retina and Visual System.
Kolb, H. (2009). Circuitry for rod signals through the retina. In H. Kolb, E. Fernandez, B. Jones, & R. Nelson (Eds.), Webvision: The Organization of the Retina and Visual System.
Effetti non visivi della luce (10-20)
Le cellule gangliari retiniche intrinsecamente fotosensibili (ipRGCs) convertono la luce in segnali che influenzano molte funzioni fisiologiche.
Numero: 10
Dichiarazione semplificata
Quando le ipRGCs rilevano la luce, inviano segnali al cervello per regolare diverse funzioni corporee.
Informazioni contestuali
Le ipRGCs inviano segnali elettrici a regioni del cervello che regolano i cicli sonno-veglia, lo stato di vigilanza e l’umore.
Riferimenti
Lucas, R. J., Peirson, S. N., Berson, D. M., Brown, T. M., Cooper, H. M., Czeisler, C. A., Figueiro, M. G., Gamlin, P. D., Lockley, S. W., O’Hagan, J. B., Price, L. L., Provencio, I., Skene, D. J., & Brainard, G. C. (2014). Measuring and using light in the melanopsin age. Trends Neurosci, 37(1), 1-9.
Spitschan, M. (2019). Melanopsin contributions to non-visual and visual function. Curr Opin Behav Sci, 30, 67-72.
Lucas, R. J., Lall, G. S., Allen, A. E., & Brown, T. M. (2012). How rod, cone, and melanopsin photoreceptors come together to enlighten the mammalian circadian clock. Prog Brain Res, 199, 1-18. https://doi.org/10.1016/B978-0-444-59427-3.00001-0
Principalmente tramite le cellule gangliari retiniche intrinsecamente fotosensibili(ipRGCs), la luce provoca la soppressione della melatonina durante la sera e la notte.
Numero: 11
Dichiarazione semplificata
La luce blocca la produzione di melatonina (un ormone che regola i cicli sonno-veglia), soprattutto di sera e di notte.
Informazioni contestuali
Le ipRGCs esprimono la melanopsina (una proteina sensibile alla luce blu). Quando le ipRGCs rilevano luce intensa, la melanopsina viene attivata. Questa attivazione innesca un percorso neuronale che blocca la produzione di melatonina nella ghiandola pineale.
Riferimenti
Brown, T. M. (2020). Melanopic illuminance defines the magnitude of human circadian light responses under a wide range of conditions. J Pineal Res, 69(1), e12655.
Prayag, A. S., Najjar, R. P., & Gronfier, C. (2019). Melatonin suppression is exquisitely sensitive to light and primarily driven by melanopsin in humans. J Pineal Res, 66(4), e12562.
Giménez MC, Stefani O, Cajochen C, Lang D, Deuring G, Schlangen LJM. Predicting melatonin suppression by light in humans: Unifying photoreceptor-based equivalent daylight illuminances, spectral composition, timing and duration of light exposure. J Pineal Res. 2022; 72:e12786.
La luce è il segnale principale che garantisce che il sistema circadiano sia sincronizzato con i cicli di 24 ore presenti nell’ambiente.
Numero: 12
Dichiarazione semplificata
La luce è il segnale primario che sincronizza l’orologio interno al nostro corpo con il ciclo giorno-notte.
Informazioni contestuali
La luce aiuta a regolare i ritmi interni del corpo. Ciò garantisce che i processi biologici inizino e terminino nei momenti appropriati della giornata.
Riferimenti
Blume, C., Garbazza, C., & Spitschan, M. (2019). Effects of light on human circadian rhythms, sleep and mood. Somnologie (Berl), 23(3), 147-156. https://doi.org/10.1007/s11818-019-00215-x
Duffy, J. F., & Czeisler, C. A. (2009). Effect of light on human circadian physiology. Sleep Med Clin, 4(2), 165-177.
Wright, K. P., Jr., McHill, A. W., Birks, B. R., Griffin, B. R., Rusterholz, T., & Chinoy, E. D. (2013). Entrainment of the human circadian clock to the natural light-dark cycle. Curr Biol, 23(16), 1554-1558. https://doi.org/10.1016/j.cub.2013.06.039
La luce influenza direttamente l’orologio biologico a livello delle strutture cerebrali, regolando i cicli sonno-veglia e altri ritmi fisiologici quotidiani.
Numero: 13
Dichiarazione semplificata
La luce influenza l’organizzazione temporale interna dell’organismo, che regola i ritmi sonno-veglia e altri ritmi quotidiani.
Informazioni contestuali
L’esposizione alla luce influenza il sonno, la secrezione di ormoni, il metabolismo e lo stato di allerta.
Riferimenti
Blume, C., Garbazza, C., & Spitschan, M. (2019). Effects of light on human circadian rhythms, sleep and mood. Somnologie (Berl), 23(3), 147-156. https://doi.org/10.1007/s11818-019-00215-x
Duffy, J. F., & Czeisler, C. A. (2009). Effect of light on human circadian physiology. Sleep Med Clin, 4(2), 165-177.
L’esposizione alla luce al mattino può anticipare l’orologio circadiano (l’organizzazione temporale interna dell’organismo), mentre l’esposizione alla luce alla sera può ritardarlo.
Numero: 14
Dichiarazione semplificata
L’esposizione alla luce al mattino può anticipare il momento dell’addormentamento e del risveglio, mentre l’esposizione alla luce alla sera può ritardare il momento dell’addormentamento e del risveglio.
Informazioni contestuali
La luce segnala al cervello di attivarsi. L’esposizione alla luce al mattino anticipa l’orologio interno del corpo (lo sposta a un “orario” precedente), mentre l’esposizione alla luce alla sera lo ritarda (lo sposta a un “orario” successivo).
Riferimenti
Khalsa, S. B., Jewett, M. E., Cajochen, C., & Czeisler, C. A. (2003). A phase response curve to single bright light pulses in human subjects. J Physiol, 549(Pt 3), 945-952.
St Hilaire, M. A., Gooley, J. J., Khalsa, S. B., Kronauer, R. E., Czeisler, C. A., & Lockley, S. W. (2012). Human phase response curve to a 1 h pulse of bright white light. J Physiol, 590(13), 3035-3045.
In alcune condizioni la luce può anche aumentare lo stato di allerta e le funzioni cognitive.
Numero: 15
Dichiarazione semplificata
In determinate situazioni, l’esposizione alla luce può migliorare lo stato di vigilanza e la capacità cognitive.
Informazioni contestuali
In alcune condizioni, l’esposizione a luce ad alta intensità durante il giorno ed alla notte aumenta lo stato di allerta e migliora le prestazioni cognitive.
Riferimenti
Cajochen, C., Zeitzer, J. M., Czeisler, C. A., & Dijk, D. J. (2000). Dose-response relationship for light intensity and ocular and electroencephalographic correlates of human alertness. Behav Brain Res, 115(1), 75-83. https://doi.org/10.1016/s0166-4328(00)00236-9
Lok, R., Joyce, D. S., & Zeitzer, J. M. (2022). Impact of daytime spectral tuning on cognitive function. J Photochem Photobiol B, 230, 112439.
Lok, R., Smolders, K., Beersma, D. G. M., & de Kort, Y. A. W. (2018). Light, alertness, and alerting effects of white light: a literature overview. J Biol Rhythms, 33(6), 589-601.
Le risposte fisiologiche all’esposizione alla luce sono determinate principalmente da quanta luce raggiunge la retina e stimola le cellule gangliari retiniche intrinsecamente fotosensibili (ipRGCs) in un determinato momento.
Numero: 16
Dichiarazione semplificata
La risposta del corpo alla luce dipende dalla quantità di luce e dal momento in cui questa raggiunge le ipRGCs della retina.
Informazioni contestuali
La risposta delle ipRGCs dipende probabilmente dall’ora del giorno e da fattori circadiani.
Riferimenti
CIE. (2018). CIE S 026/E:2018: CIE system for metrology of optical Radiation for ipRGC-influenced responses to light. Central Bureau. https://doi.org/10.25039/s026.2018
Gimenez, M. C., Stefani, O., Cajochen, C., Lang, D., Deuring, G., & Schlangen, L. J. M. (2022). Predicting melatonin suppression by light in humans: Unifying photoreceptor-based equivalent daylight illuminances, spectral composition, timing and duration of light exposure. J Pineal Res, 72(2), e12786. https://doi.org/10.1111/jpi.12786
Schlangen, L. J. M., & Price, L. L. A. (2021). The lighting environment, its metrology, and non-visual responses. Front Neurol, 12, 624861.
Schollhorn, I., Stefani, O., Lucas, R. J., Spitschan, M., Epple, C., & Cajochen, C. (2024). The impact of pupil constriction on the relationship between melanopic EDI and melatonin suppression in young adult males. J Biol Rhythms, 39(3), 282-294.
L’esposizione alla luce di elevata intensità alla sera puo’ aumentare il tempo necessario per addormentarsi.
Numero: 17
Dichiarazione semplificata
L’esposizione alla luce alla sera può rendere più difficile addormentarsi.
Informazioni contestuali
L’esposizione alla luce durante la sera segnala all’organismo che è ancora giorno. Questo aumenta lo stato di vigilanza e sposta l’organizzazione temporale interna dell’organismo a un orario più tardo.
Riferimenti
Cain, S. W., McGlashan, E. M., Vidafar, P., Mustafovska, J., Curran, S. P. N., Wang, X., Mohamed, A., Kalavally, V., & Phillips, A. J. K. (2020). Evening home lighting adversely impacts the circadian system and sleep. Sci Rep, 10(1), 19110.
Cajochen, C., Stefani, O., Schöllhorn, I., Lang, D., & Chellappa, S. L. (2022). Influence of evening light exposure on polysomnographically assessed night-time sleep: A systematic review with meta-analysis. Lighting Research & Technology, 54(6), 609-624.
Schollhorn, I., Stefani, O., Lucas, R. J., Spitschan, M., Slawik, H. C., & Cajochen, C. (2023). Melanopic irradiance defines the impact of evening display light on sleep latency, melatonin and alertness. Commun Biol, 6(1), 228.
Stefani, O., Freyburger, M., Veitz, S., Basishvili, T., Meyer, M., Weibel, J., Kobayashi, K., Shirakawa, Y., & Cajochen, C. (2021). Changing color and intensity of LED lighting across the day impacts on circadian melatonin rhythms and sleep in healthy men. J Pineal Res, 70(3), e12714. https://doi.org/10.1111/jpi.12714
L’esposizione a livelli di luce più elevati durante il giorno puo’ migliorare l’umore.
Numero: 18
Dichiarazione semplificata
Una luce intensa durante il giorno può migliorare l’umore.
Informazioni contestuali
L’esposizione alla luce solare o alla luce artificiale ad alta intensità, purché non causi abbagliamento, può ridurre lo stress e migliorare l’equilibrio emotivo.
Riferimenti
Burns, A. C., Saxena, R., Vetter, C., Phillips, A. J. K., Lane, J. M., & Cain, S. W. (2021). Time spent in outdoor light is associated with mood, sleep, and circadian rhythm-related outcomes: A cross-sectional and longitudinal study in over 400,000 UK Biobank participants. J Affect Disord, 295, 347-352.
Maruani, J., & Geoffroy, P. A. (2019). Bright light as a personalized precision treatment of mood disorders. Front Psychiatry, 10, 85.
L’esposizione a livelli di luce più elevati durante il giorno puo’ migliorare la qualita’ del sonno la notte seguente.
Numero: 19
Dichiarazione semplificata
L’esposizione a luce piu’ intensa durante il giorno puo’ migliorare il sonno
Informazioni contestuali
L’esposizione a livelli di luce più elevati durante il giorno riduce la frammentazione del sonno (risvegli notturni) e aumenta il sonno profondo durante la notte.
Riferimenti
Cajochen, C., Reichert, C., Maire, M., Schlangen, L. J. M., Schmidt, C., Viola, A. U., & Gabel, V. (2019). Evidence that homeostatic sleep regulation depends on ambient lighting conditions during wakefulness. Clocks Sleep, 1(4), 517-531.
Lok, R., Woelders, T., Gordijn, M. C. M., van Koningsveld, M. J., Oberman, K., Fuhler, S. G., Beersma, D. G. M., & Hut, R. A. (2022). Bright light during wakefulness improves sleep quality in healthy men: a forced desynchrony study under dim and bright light (III). J Biol Rhythms, 37(4), 429-441.
Wams, E. J., Woelders, T., Marring, I., van Rosmalen, L., Beersma, D. G. M., Gordijn, M. C. M., & Hut, R. A. (2017). Linking light exposure and subsequent sleep: a field polysomnography study in humans. Sleep, 40(12).
Seguendo un protocollo medico che prescriva la luce intensa, l’esposizione al mattino può portare a miglioramenti dell’umore nelle persone con determinate diagnosi cliniche.
Numero: 20
Dichiarazione semplificata
I medici possono prescrivere la luce come terapia per il trattamento della depressione invernale e altre condizioni cliniche.
Informazioni contestuali
È stato dimostrato che l’esposizione alla luce intensa migliora i sintomi depressivi nelle persone affette da Disturbo Affettivo Stagionale.
Riferimenti
Meesters, Y., & Gordijn, M. C. (2016). Seasonal affective disorder, winter type: current insights and treatment options. Psychol Res Behav Manag, 9, 317-327.
Terman, M., Terman, J. S., Quitkin, F. M., McGrath, P. J., Stewart, J. W., & Rafferty, B. (1989). Light therapy for seasonal affective disorder. A review of efficacy. Neuropsychopharmacology, 2(1), 1-22.
Fattori che influenzano gli effetti non visivi della luce (21-23)
Un modello sano di esposizione quotidiana alla luce prevede un ritmo alternato di luce intensa e oscurità ogni giorno.
Numero: 21
Dichiarazione semplificata
Una sana abitudine quotidiana prevede luce intensa durante il giorno e buio durante la notte
Informazioni contestuali
Mantenere un’esposizione regolare alla luce intensa durante il giorno e al buio durante la notte si associa ad una migliore salute fisica e mentale.
Riferimenti
Brown, T. M., Brainard, G. C., Cajochen, C., Czeisler, C. A., Hanifin, J. P., Lockley, S. W., Lucas, R. J., Munch, M., O’Hagan, J. B., Peirson, S. N., Price, L. L. A., Roenneberg, T., Schlangen, L. J. M., Skene, D. J., Spitschan, M., Vetter, C., Zee, P. C., & Wright, K. P., Jr. (2022). Recommendations for daytime, evening, and nighttime indoor light exposure to best support physiology, sleep, and wakefulness in healthy adults. PLoS Biol, 20(3), e3001571.
Burns, A. C., Windred, D. P., Rutter, M. K., Olivier, P., Vetter, C., Saxena, R., Lane, J. M., Phillips, A. J. K., & Cain, S. W. (2023). Day and night light exposure are associated with psychiatric disorders: an objective light study in >85,000 people. Nature Mental Health, 1(11), 853-862.
Windred, D. P., Burns, A. C., Lane, J. M., Olivier, P., Rutter, M. K., Saxena, R., Phillips, A. J. K., & Cain, S. W. (2024). Brighter nights and darker days predict higher mortality risk: A prospective analysis of personal light exposure in >88,000 individuals. Proc Natl Acad Sci U S A, 121(43), e2405924121. Windred, D. P., Burns, A. C., Rutter, M. K., Ching Yeung, C. H., Lane, J. M., Xiao, Q., Saxena, R., Cain, S. W., & Phillips, A. J. K. (2024). Personal light exposure patterns and incidence of type 2 diabetes: analysis of 13 million hours of light sensor data and 670,000 person-years of prospective observation. Lancet Reg Health Eur, 42, 100943.
L’età può influenzare l’effetto fisiologico della luce sugli esseri umani, poiché con l’avanzare dell’età la quantità di luce che raggiunge la retina diminuisce.
Numero: 22
Dichiarazione semplificata
Con l’avanzare dell’età, le lenti dell’occhio possono diventare meno trasparenti, riducendo così gli effetti della luce sull’ orologio interno del corpo e sul sonno.
Informazioni contestuali
Con l’avanzare dell’età, le lenti dell’occhio diventano meno trasparenti, e questo può ridurre la risposta dell’organismo all’esposizione alla luce.
Riferimenti
Chellappa, S. L., Bromundt, V., Frey, S., & Cajochen, C. (2021). Age-related neuroendocrine and alerting responses to light. Geroscience, 43(4), 1767-1781.
Gimenez, M. C., Kanis, M. J., Beersma, D. G., van der Pol, B. A., van Norren, D., & Gordijn, M. C. (2010). In vivo quantification of the retinal reflectance spectral composition in elderly subjects before and after cataract surgery: Implications for the non-visual effects of light. J Biol Rhythms, 25(2), 123-131.
Mellerio, J. (1987). Yellowing of the human lens: nuclear and cortical contributions. Vision Res. 27(9), 1581-1587. https://doi.org/10.1016/0042-6989(87)90166-0
Najjar, R. P., Chiquet, C., Teikari, P., Cornut, P. L., Claustrat, B., Denis, P., Cooper, H. M., & Gronfier, C. (2014). Aging of non-visual spectral sensitivity to light in humans: compensatory mechanisms? PLoS One, 9(1), e85837.
Esistono differenze individuali sostanziali nella risposta fisiologica alla luce.
Numero: 23
Dichiarazione semplificata
La risposta delle persone alla luce può variare notevolmente.
Informazioni contestuali
Le differenze individuali nella sensibilità alla luce sono influenzate da fattori come l’età, la genetica e il comportamento.
Riferimenti
Chellappa, S. L. (2021). Individual differences in light sensitivity affect sleep and circadian rhythms. Sleep, 44(2).
Phillips, A. J. K., Vidafar, P., Burns, A. C., McGlashan, E. M., Anderson, C., Rajaratnam, S. M. W., Lockley, S. W., & Cain, S. W. (2019). High sensitivity and interindividual variability in the response of the human circadian system to evening light. Proc Natl Acad Sci U S A, 116(24), 12019-12024.
Ricerca sugli effetti non visivi della luce
La maggior parte degli studi sugli effetti fisiologici della luce sono stati condotti in laboratorio.
Numero: 24
Dichiarazione semplificata
La maggior parte delle ricerche sugli effetti della luce sul corpo sono state condotte in laboratorio.
Informazioni contestuali
Servono studi che valutino l’esposizione alla luce nel mondo reale.
Riferimenti
Spitschan, M., & Joyce, D. S. (2023). Human-Centric Lighting Research and Policy in the Melanopsin Age. Policy Insights Behav Brain Sci, 10(2), 237-246.
È necessario condurre studi sugli effetti fisiologici della luce che coinvolgano un ampia varieta’ di popolazioni.
Numero: 25
Dichiarazione semplificata
Sono necessari ulteriori studi per capire come la luce influisca sulla salute in gruppi diversi di persone.
Informazioni contestuali
La maggior parte degli studi sugli effetti fisiologici della luce si è focalizzata su popolazioni selezionate (specifiche fasce d’età, razze o condizioni di salute). È importante che le ricerche future studino popolazioni diverse in aree geografiche più estese.
Riferimenti
Johnson, D. A., Wallace, D. A., & Ward, L. (2024). Racial/ethnic and sex differences in the association between light at night and actigraphy-measured sleep duration in adults: NHANES 2011-2014. Sleep Health, 10(1S), S184-S190.
Spitschan, M., & Santhi, N. (2022). Individual differences and diversity in human physiological responses to light. EBioMedicine, 75, 103640.
Gli effetti fisiologici della luce sono un settore di ricerca attivo.
Numero: 26
Dichiarazione semplificata
Gli scienziati continuano a studiare come la luce influisca sulle funzioni del corpo e sulla salute in generale.
Informazioni contestuali
Cresce l’interesse scientifico e popolare per gli effetti della luce sui ritmi biologici, sul sonno, sulla veglia, sull’umore e sulla salute. Progressi tecnologici e scientifici permottono ai ricercatori di studiare con una maggiore precisione le diverse lunghezze d’onda e intensità della luce.
Riferimenti
CIE. (2024). CIE PS 001:2024 CIE Position Statement on Integrative Lighting – Recommending Proper Light at the Proper Time, 3rd Edition. CIE Central Bureau.